Salute
Rielaborazione della pandemia: Eurac presenta lo studio
28/04/2025
Nel programma di governo per la legislatura 2023-2028 è prevista la "rielaborazione collettiva degli anni del Covid". Il coordinamento di questa rielaborazione è stato affidato al Dipartimento per la Coesione Sociale, Famiglia, Anziani, Cooperative e Volontariato.
Nell’ambito di questo processo, il Center for Advanced Studies di Eurac Research realizzerà lo studio "Coesione sociale dopo la pandemia – Conoscenze delle scienze sociali e cosa possiamo imparare per il futuro". Un gruppo di rappresentanti del Consiglio Provinciale di Bolzano sarà regolarmente informato sull’andamento dei risultati. Del gruppo fanno parte i membri della Giunta provinciale Rosmarie Pamer e Hubert Messner, nonché i consiglieri provinciali Anna Scarafoni, Franz Ploner e Jürgen Wirth Anderlan.
"Il 22 aprile sono stati presentati il disegno dello studio e i suoi obiettivi da Harald Pechlaner e Christoph Kircher", riferisce l’assessora provinciale Pamer, che presiede il gruppo. Pechlaner, direttore del Center for Advanced Studies di Eurac Research, ha sottolineato tra l’altro che compito della scienza e del progetto di ricerca è descrivere quanto accaduto e renderlo trasparente. "Spetterà poi alla politica decidere come utilizzare i risultati del nostro studio", ha aggiunto Pechlaner.
Le principali domande di ricerca dello studio sono come si presenta attualmente la coesione sociale in Alto Adige e in che misura essa sia stata indebolita durante la pandemia di Covid-19. A tal fine verranno principalmente rilevate opinioni e atteggiamenti della popolazione altoatesina. "Da tutto ciò si dovranno trarre insegnamenti", ha affermato Pechlaner. L’obiettivo è rafforzare la resilienza della società anche in vista di possibili crisi future. Tra i risultati dello studio vi saranno raccomandazioni operative da cui derivare misure strategico-politiche.
Kircher ha illustrato i cinque pacchetti di lavoro previsti per il progetto di ricerca: tra questi figurano un’analisi politologica dei processi, focus group in cui cittadine e cittadini potranno esprimere il loro punto di vista, un sondaggio rappresentativo tra la popolazione altoatesina, l’elaborazione di raccomandazioni operative concrete e un trasferimento mirato delle conoscenze. "Dopo l'audizione del collegio dei capigruppo del Consiglio Provinciale, abbiamo deciso di aumentare il numero dei focus group da cinque a dieci, per raccogliere una gamma ancora più ampia di prospettive sulla pandemia", ha spiegato Kircher. "Questo dimostra il carattere partecipativo dello studio", sottolinea l’assessora Pamer, ricordando che durante l'incontro sono state sollevate anche domande sull'indipendenza del progetto. "La neutralità e l'indipendenza scientifica sono imprescindibili, altrimenti è in gioco la credibilità dell'intera ricerca", afferma Pamer.