economia
“Compro dall'Europa": i consumatori si organizzano
11/03/2025
Come riportato di recente dal secondo canale della TV tedesca, ZDF, i consumatori europei hanno dato vita a un movimento per promuovere il consumo di prodotti provenienti dall'Europa, sulla falsariga di quanto sta già accadendo in Canada, evitando quelli provenienti dagli Stati Uniti.
L'attuale politica commerciale degli Stati Uniti non sta trovando consensi, neppure in Europa: anche da noi ci si chiede come i consumatori possano rispondere alle novità commerciali in arrivo (dazi) da Oltreoceano. Un primo tentativo di risposta viene dal movimento “Buy from Europe” (BuyFromEU), un sito web nato da un forum di Reddit (https://www.goeuropean.org/), nel quale vengono elencate alternative locali ed europee a prodotti e marchi statunitensi.
Secondo quanto riportato, il progetto è gestito da circa 30 volontari. Per Europa si intende non solo l'Unione Europea, ma tutti i 46 Stati riuniti nel Consiglio d'Europa. Il giovane progetto è finanziato da donazioni private.
L'idea di simili iniziative viene dal Canada. In risposta alla politica statunitense, i supermercati canadesi stanno eliminando sempre più prodotti statunitensi dal loro assortimento. In Europa non ci sono quasi iniziative simili: solo una catena di supermercati danese, Salling, ha annunciato l'intenzione di voler contrassegnare i prodotti europei. Questo potrebbe essere dovuto anche al fatto che gli Stati Uniti hanno un ruolo molto marginale nei prodotti di uso quotidiano venduti in Europa.
“Navigando nel sito, ci si stupisce davvero della vasta gamma di prodotti europei”, riassume Gunde Bauhofer, direttrice del CTCU. “Già solo per questo vale la pena di cliccare”. Un piccolo problema: il sito è attualmente disponibile solo in lingua inglese.
Se gli Stati Uniti dovessero mettere in atto le loro minacce tariffarie e imporre dazi sui prodotti europei (il che si tradurrebbe, correlativamente, in dazi sui prodotti americani commercializzati in Europa), all'aspetto politico si aggiungerebbe anche quello economico: le alternative europee diventerebbero più interessanti anche dal punto di vista finanziario.
(Foto: pixabay)