Salute
7.000 passi al giorno contro la depressione
16/02/2025
Il neuroscienziato Sir John Eccles è stato molto chiaro quando ha affermato: esistono due vie per l’intelligenza – il linguaggio e il movimento. Da oltre un secolo, nella cura dei disturbi psicologici si percorre con determinazione la prima strada: Sigmund Freud ha diffuso in tutto il mondo la terapia attraverso le parole, la psicoterapia. Tuttavia, è noto da molto più tempo che il movimento stimola il pensiero, favorendo intuizioni e soluzioni mentre si cammina. Gli antichi filosofi greci ne erano consapevoli: sotto il sole cocente si ritiravano nella Stoa, il portico ombreggiato, dando vita alla scuola degli Stoici. Questi pensatori, da Epitteto a Seneca fino a Marco Aurelio, hanno influenzato profondamente l’Impero Romano e, in seguito, il Medioevo cristiano come nessun’altra corrente filosofica.
Le tecniche di meditazione orientali, da millenni, individuano schemi di movimento e posture che favoriscono il rilassamento, il recupero di energie, la concentrazione e l’armonia con il mondo. Oggi, nella nostra società frenetica, questi metodi rappresentano un rifugio dal caos e dallo stress quotidiano: pratiche come lo yoga, il Qi Gong o la respirazione olotropica offrono momenti di sollievo e riequilibrio.
Nella psicologia moderna, il movimento è una forma di comunicazione che penetra più in profondità della parola stessa, la quale, a sua volta, è il risultato di movimenti della lingua, della cavità orale e della laringe. Il linguaggio del corpo riflette in modo preciso lo stato emotivo di una persona, mentre l’attività fisica ha un impatto diretto sul benessere psichico. Negli sport di resistenza, questa interazione viene sfruttata per organizzare pensieri e obiettivi, mentre idee ben definite rafforzano la capacità di resistenza fisica. I maratoneti affinano una strategia per mantenere a lungo il proprio ritmo, trasferendo questa resilienza all’obiettivo di percorrere 42 km senza sosta. Anche negli sport estremi, la ripetizione e la perfezione dei movimenti consentono di raggiungere risultati straordinari, come nel sollevamento pesi, nel salto in lungo o nelle corse automobilistiche.
Che il movimento abbia il potere di cambiare il mondo lo sanno bene coloro che lavorano sul palco: attori, danzatori e clown riescono a suscitare meraviglia, commozione e risate, poiché l’osservazione dei movimenti altrui evoca facilmente emozioni. Questo è anche il motivo del grande fascino esercitato dal cinema e dalla televisione.
La psichiatria contemporanea studia persino i più piccoli gesti quotidiani – come il camminare – per comprendere in che modo possano contrastare uno dei mali più diffusi: la depressione. Un recente studio dell’Universidad Castilla – La Mancha, pubblicato su JAMA Network Open, ha analizzato quasi 100.000 persone, rivelando un dato sorprendente: almeno 7.000 passi al giorno riducono significativamente il rischio di sviluppare depressione, e più passi si compiono, maggiore è la protezione. Grazie agli smartphone, che dispongono di contapassi integrati, ciascuno può monitorare e regolare la propria attività fisica per raggiungere questo obiettivo. Camminare stimola la produzione di dopamina, serotonina e noradrenalina nel cervello, migliorando l’umore. Tuttavia, chi soffre di depressione tende a muoversi poco a causa della mancanza di energia. Anche in questo caso, lo studio offre una soluzione: già a partire da 5.000 passi al giorno si possono ottenere benefici. Un progresso graduale che porta a risultati più grandi.
Roger Pycha
Coordinatore per l’Italia della European Alliance Against Depression