Società
Fortezza: protesta immondizie
05/12/2024
Un centinaio le firme di cittadini ai limiti dell’esasperazione. È la prova concreta, consegnata nelle mani del sindaco Thomas Klapfer, di quanto gli abitanti di Fortezza mal riescano a sopportare la situazione, venutasi a creare nel tempo e che riguarda i rifiuti solidi urbani.
Ma andiamo per ordine: Fortezza è da sempre un luogo di transito. Questo si sa. Ed oggi, alla parola transito, passaggio verso altre destinazioni, si associa il fenomeno dell’abbandono dell’immondizia. Naturalmente indifferenziata. Così, a volte per far presto, chi parcheggia l’auto (gratuitamente) e prende il treno (ad esempio), approfitta per mollare il sacchetto dei propri rifiuti vicino ai cestini se non addirittura tra una campana e l’altra della raccolta differenziata, senza comunque prendersi il tempo di farla. Così, per mantenere l’ordine e cercare di arginare quello che in certe grandi città è divenuto un problema di igiene, il Comune raccoglie “sta roba” e la smaltisce.
Naturalmente i costi vengono spalmati su tutta la comunità fortezzina in forma di tasse. Insomma, i fortezzini pagano anche per le immondizie di qualche famiglia di Varna e/o Bressanone, se non di Sciaves, Mules e Vipiteno. Tutti pendolari o quasi, per lavoro, che alla fine diventano anche pendolari dei rifiuti. Non parliamo poi delle decine di senzadimora, che, a turno, bivaccano per settimane sotto la pensilina degli ex magazzini ferroviari piuttosto che nelle piccole casette abbandonate a nord della stazione ferroviaria.
La petizione presentata al sindaco ha questo scopo: invitare il Comune a porre rimedi drastici a questo fenomeno, utilizzando anche i più moderni mezzi della tecnica. A frapporsi al desiderio degli uni e alla decisionalità degli altri si pone la burocrazia, si pongono le leggi, che, in quella che si potrebbe definire “democrazia esasperata” creano mille inciampi all’uso giuridico di tali mezzi. Dunque, almeno così pare, non resta che l’educazione civica che sino a qualche decennio fa era materia di studio nelle scuole secondarie e che ora è scomparsa addirittura dal vocabolario. A meno che, l’esempio di altri Comuni, un po’ più virtuosi e meno multiculturali di Fortezza, non induca a far seguire alla politica esempi di misure efficaci. Alla presentazione della petizione in Municipio, il sindaco ha comunque scrollato la testa: “Ci siamo impegnati su tutti i fronti, con – purtroppo – scarsi risultati”. Ma la spinta civica è grande, e forse, assieme alla nascita annunciata di un Comitato civico spontaneo, può portare a risultati migliori.
dm