Società
Quattro piccoli pini per il rinverdimento del cantiere BBT
02/01/2024
Quattro alberelli, quattro piccoli pini, in una distesa di terra e sabbia che pare immensa. È questo il simbolo della realizzazione di un lavoro epocale, per innovazione ed arditezza, ed il ritorno dell’area tra Fortezza e Mezzaselva, ad una sorta di normalità post-cantiere.
I quattro alberelli sono stati simbolicamente piantati il 4 dicembre, durante l’evento con cui si è celebrata anche Santa Barbara, patrona dei minatori, evento che ha decretato la fine dei lavori in seè, quelli riguardanti il tunnel e l’inizio di quel processo che tecnicamente viene definito di “rinaturazione” ovvero di ripristino dello stato originale dell’area, a beneficio, si spera, della popolazione del paese.
Il progetto, andando a ritroso nel tempo, aveva provocato un vero e proprio sconvolgimento nella zona: era stata spostata la statale, cancellato un tratto di pista ciclabile, cancellato il campo da calcio intitolato all’ex sindaco Oddo Bronzo e raso al suolo un tratto di bosco ripariale. L’invenzione, ardita, di sottopassare l’Isarco.
Si è trattato di uno dei lotti costruttivi più complessi, dal punto di vista tecnico, del Bbt. Nella stretta valle dell’Isarco si sono concentrate opere “pesanti”, come l’attraversamento dell’autostrada A22 e della SS12, con la creazione di una corsia d’ingresso per i mezzi pesanti, nonché una serie di interventi all’aperto tra cui, oltre a quelli di “distruzione” già citati, rientrava il consolidamento del terreno propedeutico allo scavo delle gallerie oltre allo scavo di alcune sezioni al di sotto del fiume Isarco. Non occorre ricordare qui che per poter scavare sotto il fiume con la tecnica del consolidamento mediante congelamento del terreno, sono stati realizzati due pozzi su ciascun lato del fiume; tutto per poter mantenere il fiume Isarco nel suo alveo originale, preservando al tempo stesso, almeno nelle lodevoli intenzioni, la flora e la fauna di questa zona. Quando ciò sia vero, lo dirà il tempo e le acute osservazioni di chi quotidianamente è in zona ed è il grado di avvertire i profondi cambiamenti. Dopo il completamento dei lavori di costruzione delle gallerie di linea, lo scorso 8 agosto, si è iniziato co0n i lavori di sistemazione esterna dell’area di cantiere che alla fine dovrebbe vedere il rinverdimento delle aree interessate dal progetto, “…compatibilmente alla stagionalità delle specie arboree, con l’obiettivo di ripristinarne lo stato originale”.
Già, è questo il punto: ripristinare il tutto com’era prima appare impossibile.< nonostante i precisi rilievi grafici e fotografici compiuti nove anni fa.
Lì c’erano processi naturali di secoli che si sono accavallati nel tempo e dunque il desiderio e l’impegno non sono certo sufficienti. Vi sono poi le decisioni politiche che nel voler garantire il meglio per il paese, spingono anche in altre direzioni. Lo ha dichiarato il sindaco Klapfer, in una delle più recenti riunioni del consiglio comunale, quando ha ribadito che il nuovo percorso della statale è forse migliore del vecchio, per fare un esempio. Ma anche che lì rinascerà il campo da calcio che- ricordate – doveva essere (unica alternativa possibile) costruito a margine del grande parcheggio del forte asburgico. Progetto accantonato per le necessarie bonifiche dall’amianto soprattutto (bonifica comunque conclusa), e per il conseguente protrarsi dei tempi che hanno “consumato” ed annullato la squadra di calcio. Che non esiste più. Il campo verrà comunque realizzato egualmente, come ha precisato il sindaco Klapfer, e nell’ ex area boschiva a nord dello stesso, c’è l’idea di creare un parco con giochi e possibilità di intrattenimento. Qualcuno, a Mezzaselva, spera anche in un campo da tennis. Insomma se è previsto un ripristino del verde, si spera, con tutte le idee in campo, che non intervenga qualche architetto razionalista, di quelli che piantumano le piazze e i bordo-strada di alberi tutti eguali, che paiono di plastica. E speriamo che le nuove generazioni, col campo da calcio a disposizione, si decidano a rimettere in piedi una squadretta e magari partecipare a qualche campionato. E magari a praticare un altro sport “attivo” oltre a quello di “diteggiare” su di un telefonino. Con strutture nuove a disposizione…
Quei quattro pini, intanto, fanno ben sperare. E quest’estate dovremmo vedere la conclusione di quei lavori, il cui termine scadeva , se non andiamo errati, nel tardo autunno dell’anno appena concluso.
dm